Coleotteri

Non tutti i coleotteri sono dannosi, ma molti sono parassiti delle piante, capaci di rovinarle fino al punto di ucciderle. Fra le specie dannose troviamo il cervo volante e il maggiolino; alcune larve di coleottero, come i tarli; alcune specie aliene come la diabrotica del mais, proveniente dal Sudamerica. I disinfestatori di Italsia, società di Padova, possono aiutarti a riconoscere la specie, identificando le strategie di intervento a prezzi concorrenziali.

I coleotteri sono un ordine della classe degli insetti. Ci sono oltre 350 mila specie incluse in circa 235 famiglie. Non tutti i coleotteri sono dannosi, come le lucciole e le coccinelle che, anzi, sono utilizzate nella lotta biologica contro i parassiti delle piante. Tuttavia molti coleotteri sono estremamente dannosi, già allo stato larvale. Una pianta attaccata non ha più un aspetto florido, non fiorisce e le foglie iniziano a seccarsi. Nei mobili tarlati si trovano mucchietti di polvere sotto a invisibili buchi. Identificare quanto prima il problema e affrontarlo con le opportune strategie permette di limitare i danni. Italsia mette a tua disposizione la sua esperienza quarantennale nel settore e una squadra di specialisti, capaci di eliminare il problema e prevenire eventuali nuove infestazioni.

Prendiamo in considerazione alcuni fra i coleotteri più diffusi.

• Coleotteri del legno: i coleotteri, le cui larve si cibano di legno, sono generalmente chiamati tarli. Esistono più specie di tarli appartenenti a diverse famiglie di coleotterti. La caratteristica che li accomuna è quella di essere in grado di rovinare e distruggere manufatti in legno come il mobilio, ma anche infissi, travature, tetti e solai; in alcuni casi vengono intaccati anche libri antichi e opere d’arte; pertanto i danni oltre che estetici possono risultare strutturali ed economici. Ma attenzione, la presenza di alcune specie di tarli (in particolare gli Anobidi) può causare, indirettamente, reazioni dermatologiche (ponfi) di entità anche grave.
  Questo accade perché un parassitoide, lo Scleroderma domesticum (una “vespina” delle dimensioni di una piccola formica), e un parassita invisibile ad occhio nudo, l’Acaro Pyemotes ventricosus che infestano i tarli, generano anche reazioni cutanee avverse all’uomo.
• Anobium punctatum (della famiglia Anobidi) è sicuramente il tarlo più conosciuto e più diffuso ma, come già detto, ne esistono molti altri, pertanto per eseguire una disinfestazione mirata ed efficace, risultano indispensabili la perizia tecnica e la determinazione entomologica svolte da specialisti del settore.
  I classici indizi della presenza dei Tarli: fori e rosure, sfarinamento legnoso, suoni di masticamento simili a ticchettii, eventualmente reazioni cutanee (ponfi) causate dai parassiti e dai parassitoidi legati alla presenza di Tarli Anobidi.
• Scleroderma domesticum: è un parassitoide delle larve dei tarli Anobidi, è simile per aspetto e dimensioni a una piccola formica, pertanto risulta di difficile individuazione. La femmina di questo animale depone le uova all’interno delle larve del tarlo uccidendole, sarebbe quindi un comodo alleato, se non fosse che è in grado di pungere anche l’uomo, causando dermatiti papulo-pomfoidi a volte anche di seria intensità.
• Pyemotes ventricosus: è un acaro parassita, invisibile a occhio nudo, che si nutre delle larve dei tarli Anobidi. Purtroppo punge anche l’uomo causando punture di aspetto strofuloide molto pruriginose (spesso ad effetto ritardato).
• Coleotteri infestanti gli alimenti: i coleotteri in grado di infestare gli alimenti sono numerosissimi e appartengono a molte famiglie. Le famiglie degli Anobidi, Dermestidi, Rinchoforidi, Tenebrionidi e Silvanidi sono solo alcune, tra le più note, che annoverano al loro interno specie in grado di attaccare categorie merceologiche ad uso alimentare umano e animale. Solo per fare qualche esempio, le derrate alimentari soggette ad infestazioni possono essere: cereali e prodotti di derivazione cerealicola (riso, mais, pasta, farine, biscotti), legumi, semi e semenze in generale, frutta secca, spezie, cacao, caffè, essenze, erbe officinali, tabacco, carne secca, lardo, formaggi, latte in polvere, uova liofilizzate, salumi. In genere sono gli stadi giovanili (larve) che si nutrono del bene alimentare oggetto dell’infestazione, queste sono spesso entità molto piccole e di difficile individuazione che, in quasi tutte le specie, presentano un aspetto “vermiforme” che le rende tra loro tutte molto simili agli occhi del profano (presentano differenze microscopiche essenziali per la loro determinazione ma molto difficili da apprezzare ad occhio nudo).

Appare chiaro quindi che, di fronte all’ampia varietà di categorie di merci potenzialmente attaccabili da parte dei coleotteri, ma soprattutto alla difficoltà da parte di un non addetto ai lavori di determinare con esattezza l’attore principale responsabile dell’infestazione, l’intervento di un professionista risulta necessario. Spesso sbagliare l’identificazione di un infestante si traduce infatti in un intervento di disinfestazione fallace. Un sopralluogo approfondito con l’individuazione di focolai di infestazione e la successiva diagnosi entomologica, sono le condizioni necessarie per avviare un intervento di disinfestazione efficace.